La programmazione
dell'intervento formativo
La programmazione
delle attivitàdidattiche ed educative dovràtener
conto di una novitàsignificativa introdotta dalla
legge di riforma della scuola: i programmi dell’ 85
sono stati sostituiti dalle “Indicazioni nazionaliâ€
che definiscono alcuni obiettivi obbligatori
lasciando però ampio margine alle scuole nella
concreta attuazione delle attivitàformative e
didattiche.
La legge parla di
“piani di studio personalizzatiâ€: ciò significa che
i programmi dovranno essere adattati a ciascun
alunno tenendo conto delle sue capacità, dei suoi
ritmi e delle sue modalitàdi apprendimento oltre
che dei suoi specifici interessi.
Il modello di programmazione finora utilizzato non
può e non saràstravolto, ma semmai corretto e
migliorato alla luce delle innovazioni introdotte
con la legge n. 53 e in particolare con il decreto
n. 59.
Il curricolo di scuola è stato pensato come un
percorso unitario e coerente che accompagni il
bambino dall’ ingresso nella scuola dell’ infanzia
all’ uscita della scuola primaria, in vi vista anche
degli obiettivi fissati nel PECUP da raggiungere al
termine della scuola secondaria di 1° grado;su tali
basi il collegio dei docenti ha articolato la
programmazione suddividendola nei seguenti
linguaggi/
Continuiamo infatti a ritenere che l’attivitàdi
programmazione debba tendere all'elaborazione di un
progetto che, in un'ottica di formazione globale,
espliciti con chiarezza, precisione e consapevolezza
le varie fasi del processo educativo, tenendo conto
sia delle reali condizioni sociali, culturali,
ambientali in cui si opera sia delle risorse
disponibili.
La sua pianificazione
prevede:
·
l'analisi della situazione iniziale;
·
la
definizione
§
di
obiettivi generali di tipo pedagogico
§
di
obiettivi disciplinari efficaci alla formazione e
all'apprendimento dell'alunno
·
la
selezione dei contenuti tenendo presenti le
esperienze e le competenze giàmaturate dai bambini;
·
la
selezione delle metodologie e delle strategie;
·
la
ricerca di procedure di verifica e di valutazione.
Nella scuola
dell’infanzia la programmazione dell'intervento
educativo deve tenere conto in primo luogo delle
esigenze formative degli alunni in quanto nella
scuola dell'infanzia il bambino è soggetto attivo
che interagisce con i pari, gli adulti e l'ambiente.
Di conseguenza, le finalitàeducative sono in ordine
a:
·
identitÃÂ
come rafforzamento sotto il profilo corporeo,
intellettuale e psicodinamico;
·
autonomia come progressiva conquista in contesti
relazionali e normativi "diversi" della
disponibilitàa interagire con il diverso e il
nuovo;
·
competenza come:
§
consolidamento di abilitàsensoriali, percettive,
motorie, linguistiche e intellettive;
§
produzione\interpretazione di messaggi, testi,
situazioni;
§
capacitÃÂ
culturali e cognitive;
§
valorizzazione della intuizione, della immaginazione
e della intelligenza creativa.
Nella
scuola primaria le esigenze formative fanno
riferimento alla necessitàdi:
·
sviluppare rapporti e relazioni interpersonali
adeguati per integrare il curricolo tradizionale con
attivitàanche a carattere opzionale che promuovano
la pratica di linguaggi diversificati (musicale -
teatrale - ecc...);
·
disporre
di adeguati momenti e spazi dedicati all'attivitÃÂ
fisica, motoria e sportiva;
·
disporre
di momenti specifici per l'attivitàindividualizzata
e di recupero;
·
praticare un primo approccio significativo alle
tecnologie informatiche;
·
apprendere le basi di una seconda lingua.
La programmazione
dell'intervento didattico si realizza secondo le
seguenti linee operative di massima
Scuola dell'infanzia
All'inizio di ciascun anno scolastico il collegio
docenti elabora una programmazione educativa che
contiene le scelte didattiche e organizzative,
nonché i criteri di utilizzazione delle risorse.
Durante l'anno scolastico tale progetto è valutato
con cadenza trimestrale dal collegio.
Scuola primaria
Tutti gli insegnanti del circolo programmano con
cadenza settimanale; la programmazione didattica
coinvolge i gruppi e i team di docenti operanti ai
diversi livelli (classi, classi parallele, classi
appartenenti allo stesso biennio, gruppi di
progetto, plessi scolastici); all'interno di ogni
gruppo è prevista la figura di un coordinatore;
periodicamente i coordinatori della scuola primaria
si incontrano per discutere le difficoltàrilevate
in ogni gruppo al fine di uniformare modalitàe
strumenti della programmazione/valutazione.
Come si insegna
La formazione dovrÃÂ
essere unitaria secondo il principio ologrammatico
di E. Morin:â€Non solo la parte è nel tutto, ma il
tutto è nella parteâ€
Tale processo
educativo deve essere applicato in senso diacronico
in quanto esso ha inizio con la vita: nulla è
guadagnato una volta per tutte e nulla è mai perduto
per sempre e in senso sincronico perché il tutto
qualitativamente diverso è più della somma delle
parti (competenze, educazioni, affettività….): in
ogni parte vi è l’ espressione del tutto
Piattaforma
culturale
Come si valuta
Ci preme innanzitutto
sottolineare come la valutazione sia parte
integrante della programmazione: infatti se il
controllo non è più preventivo( applicazione
burocratica sequenziale della normativa , tipica di
un apparato), allora non si può fare ameno di un
controllo successivo che possa monitorare i percorsi
e pesare i risultati (tipico di un servizio),
attraverso rendiconti puntuali sull’ efficacia ( in
riferimento agli obiettivi)e l’ efficienza (in
rapporto ai processi).
La valutazione,
quindi, accompagna i processi di
insegnamento/apprendimento e consente un costante
adeguamento della programmazione didattica in quanto
permette ai docenti di:
·
personalizzare il percorso formativo di ciascun
alunno;
·
predisporre collegialmente percorsi individualizzati
per i soggetti in situazione di insuccesso.
Tale valutazione, di
tipo formativo, assolve funzione di:
·
rilevamento, finalizzato a fare il punto della
situazione;
·
diagnosi, per individuare eventuali errori di
impostazione del lavoro;
·
prognosi, per prevedere opportunitàe possibilitàdi
realizzazione del progetto educativo.
Operativamente le
procedure adottate nella scuola primaria e
dell'infanzia differiscono; i docenti della scuola
primaria, in sede di programmazione (durante gli
incontri a classi parallele), prevedono e mettono a
punto vere e proprie prove di verifica degli
apprendimenti che possono essere utilizzate:
·
in
ingresso
·
in
itinere
·
nel
momento terminale
Nella scuola
dell’infanzia la valutazione si basa essenzialmente
sulla osservazione sia occasionale sia sistematica
dei comportamenti, dei ritmi di sviluppo e degli
stili di apprendimento.
Nel circolo verranno
somministrate, nelle classi seconde e quarte,le
prove Invalsi , i cui risultati determineranno
momenti di discussione tra i docenti per rimpostare
la programmazione
A partire da
quest’anno le attivitàvalutative dovranno tenere
in considerazione anche il “Portfolio delle
competenzeâ€, all’interno del quale verranno
raccolti materiali e documenti utili a descrivere le
esperienze formative condotte da ciascun alunno. La
struttura del portfolio non è avulsa dalla
programmazione, ma è il frutto di un accurato
approfondimento collegiale che ha tenuto conto delle
competetene condivise a livello di circolo:
competenza linguistica, competenza
conoscitiva/comunicativa, competenza
metodologica/operativa, competenza
personale.
Iniziative per
garantire la continuitàdei processi educativi
La legge di riforma
della scuola ribadisce che la continuitàdel
processo educativo è condizione essenziale per
assicurare agli alunni il positivo conseguimento
delle finalitàdell'istruzione obbligatoria.
La stessa struttura
del Profilo educativo culturale e professionale
allegato al Decreto n. 59 mette in evidenza il
principio della continuitàeducativa; il profilo,
riferendosi infatti allo studente che esce dal I
ciclo di istruzione, non può essere artificiosamente
“spezzato†in due profili separati (6/11 anni +
11/14 anni); quindi esso conferma definitivamente
l’ipotesi che la scuola di base debba avere un
impianto unitario superando il salto culturale ed
epistemologico che ancora oggi caratterizza il
passaggio fra la “scuola elementare†e la “scuola
mediaâ€.
Nel concreto questi sono gli strumenti che, nel
corso degli anni, abbiamo ideato e messo a punto per
realizzare la continuità:
·
l’osservazione in situazione: partecipazione degli
insegnanti della scuola primaria ad attivitàsvolte
nella scuola dell'infanzia per una prima conoscenza
degli alunni di 5 anni;
·
progetti
specifici, programmati ad inizio d’anno, in cui i
bimbi dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia
incontrano quelli della scuola primaria, i cui
alunni di quinta faranno loro da tutor
·
incontri
periodici fra gli insegnanti: i docenti della scuola
dell’infanzia e primaria del circolo si incontrano
durante l’anno per confrontarsi su problemi di
ordine didattico ed organizzativo. Nel nostro
circolo le attivitàdi aggiornamento sono sempre
rivolte sia alle insegnanti della scuola
dell'infanzia sia ai docenti della scuola primaria e
su alcune tematiche anche ai docenti della scuola
media;
·
periodicamente si svolgono incontri e riunioni tra
insegnanti della scuola primaria e docenti delle
scuole secondarie di 1°grado per confrontare i
rispettivi programmi di lavoro e le prove di
ingresso che la scuola media ha giàsperimentato,
oltre che per avviare una programmazione comune che
garantisca continuitànel passaggio tra le
elementari e le medie anche in relazione a quanto
previsto dal PECUP.
·
La
formazione delle classi iniziali
Nei plessi in cui
funzionano più sezioni le classi iniziali vengono
formate sulla base dei criteri stabiliti dal
Consiglio di Circolo e si cerca di garantire
attenzione ed imparzialitàper la composizione
equilibrata dei gruppi.
Iniziative per
promuovere l'accoglienza
La scuola si impegna a
favorire l'accoglienza dei genitori e degli alunni.
In concomitanza con
l’avvio delle iscrizioni al successivo anno
scolastico, e quindi durante il mese di gennaio,
la scuola organizza incontri rivolti alle famiglie
degli alunni che hanno chiesto l'iscrizione in
classe prima e a quelle dei bambini che accedono per
la prima volta alla scuola dell'infanzia.
Gli incontri sono
finalizzati alla presentazione del piano
dell’offerta formativa.
Nel mese di
settembre, prima
dell'inizio delle lezioni, in ciascuna scuola
dell'infanzia ed elementare si svolgono riunioni per
i nuovi iscritti con la partecipazione degli
insegnanti di sezione o di classe .
.In tutte le scuole
del circolo si presta molta attenzione
all’accoglienza sia per i bambini che frequentano
per la prima volta la scuola dell'infanzia sia per
coloro che iniziano la prima elementare. Nei primi
giorni di scuola le classi prime e le scuole
dell’infanzia funzionano a orario ridotto per
consentire ai bambini di conoscere immediatamente e
contemporaneamente tutti gli insegnanti della classe
o della sezione. L’obiettivo è quello di facilitare
l’approccio del bambino alla nuova realtàscolastica
e favorirne un passaggio graduale promuovendo la
conoscenza di sé, dell’altro e degli spazi
scolastici nei quali il bambino stesso si muove ed
interagisce.
Per conoscere
l’ambiente della futura scuola primaria o secondaria
sono previsti visite, scambi di materiali prodotti
ed attivitàin comune tra insegnanti ed alunni delle
“classi ponteâ€.
Particolare attenzione
viene prestata all’inserimento dei bambini
“anticipatari†nella scuola primaria.
Alle famiglie dei
bambini che compiono i 6 anni dopo il 31 dicembre la
scuola offre supporto e consulenza per consentire
una scelta meditata e documentata.
Prima del periodo
delle iscrizioni la scuola organizza un incontro di
carattere generale nel corso del quale uno psicologo
evolutivo incontra le famiglie e illustra i problemi
connessi con il passaggio dalla scuola dell’infanzia
alla scuola primaria.
Nella seconda metÃÂ
dell’anno scolastico i bambini che sono stati
iscritti come anticipatari alla scuola primaria
vengono inseriti nei gruppi di lavoro dei bambini
dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia.
L’inserimento dei bambini di 3 anni nella scuola
dell’infanzia si svolge attraverso i seguenti
momenti:
·
dopo le iscrizioni nei diversi plessi viene fissato
un calendario per consentire alle famiglie di
visitare la Scuola;
·
tra
aprile e maggio si svolge un incontro con le
famiglie e le insegnanti alla presenza di una
psicologa per affrontare insieme le problematiche
relative all’inserimento;
·
nel mese
di giugno viene fissato un giorno nel quale i
bambini, insieme ai genitori, sono invitati a scuola
per svolgere attivitàcon i bambini dell’ultimo
anno, o per partecipare a momenti di festa;
·
un
ulteriore incontro – prima dell’inizio dell’anno
scolastico - si svolge con le famiglie per la
presentazione delle attivitàdidattiche della
scuola dell’infanzia.
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