L'integrazione
degli alunni in situazione di handicap
L'inserimento degli
alunni in situazione di handicap nelle
sezioni/classi è finalizzato alla piena integrazione
di ognuno; offrendo agli alunni disabili ogni
possibile opportunitàformativa, la scuola si
propone l'obiettivo di consentire a ciascuno il
pieno sviluppo delle proprie potenzialità.
Nella assegnazione dei
docenti alle classi, nella formulazione degli orari
e dei criteri di utilizzo delle risorse disponibili
(spazi e attrezzature) l’istituzione scolastica
presta particolare attenzione alle classi e alle
sezioni in cui sono inseriti alunni in situazione di
handicap.
Per ciascun alunno in situazione di handicap si
predispone un apposito "piano educativo
individualizzato".
Per i bambini la cui comunicazione è assente o
disturbata il Piano individualizzato può prevedere
anche attivitàabilitative che includano l’utilizzo
della “Comunicazione Facilitataâ€, strategia che,
grazie all’acquisizione di tecniche e meccanismi
facilitati dal supporto fisico ed emotivo
dell’insegnante, consente di creare canali di
comunicazione alternativi per superare le disabilitÃÂ
del soggetto; tale modalitàdi intervento garantisce
a ciascuno la possibilitàdi affermare il proprio sé
di incrementare il bisogno di condivisione e di
relazione, presupposto indispensabile per ogni
sviluppo affettivo e cognitivo.
Per favorire
l'integrazione la scuola si avvale di insegnanti
statali specializzati (i cosiddetti docenti "di
sostegno") e dei
collaboratori scolastici (bidelli.
La scuola, in
collaborazione con i Servizi di NeuroPsichiatria
Infantile del territorio, segnala le necessitàdi
assistenza specialistica agli Enti Locali che, a
loro volta, forniscono il personale necessario.
In ogni caso le attivitàdi integrazione e il
conseguente intervento degli operatori riguardano
tutta la classe o tutto il gruppo in cui è inserito
l'alunno con handicap; le attivitàdi tipo
individuale sono previste nel piano educativo.
Nel circolo funziona
un apposito gruppo di lavoro formato dai docenti
delle classi e da quelli di sostegno coinvolti nelle
attivitàdi integrazione che si riunisce
periodicamente sia in seduta planaria sia in
sottogruppi tecnici con lo scopo di migliorare
l'efficacia dell'intervento.
Il gruppo predispone
anche progetti di intervento mirati, avvalendosi,
per questo scopo, delle risorse finanziarie messe a
disposizione dal circolo o dagli Enti Locali e dal
Ministero dell’Istruzione nell'ambito della legge n.
104/92.
Iniziative per
superare situazioni di svantaggio
Lo svantaggio socio-culturale è uno stato di
sofferenza che, per quanto possibile, dovrebbe
essere eliminato o, almeno, contenuto al fine di non
compromettere le potenziali capacitàd'apprendimento
e di relazione dell'alunno.
Riteniamo che la scuola debba creare le condizioni
per l’uguaglianza offrendo servizi adeguati ai
bisogni di chi proviene da situazioni familiari ed
ambientali deprivate. Tale possibilitàdeve essere
affidata a strategie operative accuratamente
elaborate e definite.
L'intervento dovrebbe
essere rivolto agli alunni partendo dal presupposto
che la valorizzazione mirata delle risorse che la
scuola, come sistema socio-culturale, può offrire,
permette di ridurre le problematiche e di lavorare
in un'ottica processuale più ampia.
Tutto ciò dovrebbe agevolare l'emergere nei bambini
di una loro "disponibilitàad apprendere" nel
rispetto e nella tutela del pieno sviluppo delle
proprie capacità, e prevenire fenomeni di
insuccesso, mortalitàscolastica ed eccessive
future diseguaglianze sul piano sociale.
Si rende quindi
necessario poter articolare l'attivitàscolastica in
modo che siano accettate e valorizzate le diversitÃÂ
per assicurare a tutti gli alunni il conseguimento
dei livelli minimi di apprendimento nel rispetto dei
personali tempi di crescita e di sviluppo.
Per conoscere l’esatta dimensione del fenomeno nei
suoi aspetti qualitativi e quantitativi, la scuola
svolgeràun’apposita indagine conoscitiva nel corso
dell’anno scolastico.
Per affrontare e superare lo svantaggio la scuola
mette in atto un modello organizzativo e didattico
flessibile e ricorre a metodologie pluralistiche
favorendo l’uso di più linguaggi e promovendo la
partecipazione di tutti i bambini a laboratori,
attivitàteatrali, corsi di nuoto, gite, uscite sul
territorio e visite guidate.
Integrazione degli
alunni stranieri
Allo scopo di favorire
la frequenza e l’integrazione scolastica degli
alunni stranieri, il Circolo didattico di Taggia II
si impegna a realizzare iniziative volte a:
·
creare
un clima di accoglienza tale da ridurre al minimo,
nel bambino non autoctono o neo-autoctono, la
percezione di sé come minoranza
·
facilitare l'apprendimento linguistico
·
inserire
nelle discipline approfondimenti storici, geografici
e religiosi riguardanti i paesi di provenienza al
fine di evidenziarne la prestigiositàdei valori
peculiari
·
attingere dal patrimonio letterario e artistico del
paese, o dell'area di riferimento, per valorizzare
le radici culturali
La presenza nella
scuola di alunni stranieri rappresenta anche una
risorsa importante per favorire fra adulti e bambini
la diffusione di valori universali, quali la
tolleranza e la solidarietà.
L'iscrizione degli
alunni stranieri avviene generalmente nella classe
corrispondente a quella giàfrequentata nel Paese di
origine o a quella relativa all'etàanagrafica o in
casi particolari , opportunamente valutata, si può
inserire il bambino in una classe inferiore.
In
considerazione del progressivo e costante aumento
del numero di alunni stranieri iscritti nelle scuole
del circolo a partire dall’anno in corso è istituito
un apposito gruppo di lavoro coordinato dalla figura
strumentale per il superamento del disagio, con lo
scopo di predisporre interventi didattici comuni e
di creare anche apposite dotazioni di sussidi e
materiali.
I criteri per il raccordo fra
l'istituzione scolastica
e gli Enti locali territoriali
I rapporti fra
l'Istituzione Scolastica e gli Enti Locali
territoriali sono improntati alla massima
collaborazione allo scopo di:
·
promuovere un impiego efficace ed integrato delle
risorse umane che gli EE.LL. mettono a disposizione
delle scuole (personale per assistenza ai soggetti
con handicap, operatori in servizio civile, ecc…)
·
promuovere un impiego
integrato del personale ausiliario statale
(collaboratori scolastici) per una gestione
razionale ed efficace in via prioritaria dei servizi
di assistenza agli alunni in situazione di handicap
e in via subordinata dei servizi di refezione
scolastica
·
realizzare un impiego efficace ed integrato delle
risorse finanziarie che gli EE.LL. mettono a
disposizione delle scuole
·
promuovere un uso integrato delle strutture
scolastiche anche al di fuori degli orari di lezione
per attivitàsportive e culturali di interesse
generale
Criteri e modalitàdi
raccordo/collaborazione
con organismi associativi (pubblici e privati)
che sul territorio operano nel settore educativo e
culturale
L'Istituzione
Scolastica promuove in ogni forma possibile il
raccordo e la collaborazione con le Associazioni
culturali e in particolare con quelle sportive del
territorio allo scopo di:
·
mettere
a disposizione degli alunni proposte didattiche ed
educative ampie e al tempo stesso integrate e
congruenti con le linee-guida indicate nel presente
Piano;
·
valorizzare le competenze professionali di quanti
operano all'interno delle Associazioni;
·
valorizzare l'opera di volontariato
dell'associazionismo.
I criteri e le modalitàdi attuazione
per la stipula di accordi e/o intese con altre
istituzioni scolastiche e formative del territorio
Per raggiungere gli
obiettivi previsti dal Piano dell'offerta formativa
l'Istituzione Scolastica può stipulare accordi,
intese e convenzioni con altre scuole del
territorio.
Tali accordi sono
finalizzati in particolar modo a:
·
promuovere un pieno utilizzo delle risorse umane a
disposizione di ogni istituzione scolastica
·
promuovere scambi e incontri fra le scolaresche
·
realizzare progetti didattici comuni
Gli accordi possono
prevedere forme integrate di partecipazione
finanziaria alle spese inerenti la realizzazione dei
progetti.
L'ipotesi di lavoro prevede la promozione di
attivitàdi:
·
ricerca-azione sulla organizzazione scolastica
Organizzazione
dell'intervento formativo
In un'ottica di
formazione globale è fondamentale l'elaborazione di
un progetto che espliciti con chiarezza, precisione
e consapevolezza le varie fasi del processo
educativo, tenendo conto sia delle reali condizioni
sociali, culturali, ambientali in cui si opera, sia
delle risorse disponibili.
Esso comprende
¨
un
curricolo dai tre agli undici anni;
¨
una
programmazione didattica generale che tiene conto
delle Indicazioni Nazionali;
¨
l'analisi della situazione iniziale con la
valutazione delle competenze possedute dagli alunni;
¨
la
definizione collegiale a classi parallele delle
capacitàche si intendono promuovere e dei percorsi
formativi realistici da attuare per conseguirle;
¨
l’attivazione di programmi di consolidamento e
recupero.
La
programmazione
dell'intervento educativo tiene conto in primo luogo
delle esigenze formative degli alunni
nella scuola
dell’ infanzia attengono
principalmente i seguenti bisogni:
·
rafforzamento dell'identitàpersonale, corporea,
intellettuale, psicodinamica attraverso anche all’
educazione alla cittadinanza
·
conquista della propria autonomia intesa come
capacitàdi orientarsi e di compiere scelte autonome
in contesti diversi
·
sviluppo
e consolidamento delle abilitàsensoriali,
percettive, motorie, linguistiche e intellettive
·
sviluppo
della capacitàdi riorganizzazione dell’esperienza ,
di esplorazione e dì ricostruzione della realtÃÂ
·
contatto
con una seconda lingua giàdall’ultimo anno di
scuola materna.
·
Contatto
con il mondo multimediale
nella scuola primaria
fanno riferimento alla necessitàdi:
·
sviluppare rapporti e relazioni interpersonali
adeguati
·
disporre
di momenti specifici per l'attivitàindividualizzata
e di recupero
·
integrare il curricolo tradizionale con attivitàche
promuovano la pratica di linguaggi diversificati
·
disporre
di adeguati momenti e spazi dedicati all'attivitÃÂ
fisica, motoria e sportiva
·
una
conoscenza adeguata del territorio delle sue
opportunitàe dei suoi problemi
·
acquisire la capacitàdi compiere consapevolmente
scelte personali
Il
Curricolo progettato dal Circolo distribuisce le
attivitàpreviste nell’arco di tutti gli anni di
scolaritàe definisce un’offerta formativa stabile e
certa.
Il curricolo è
composto da una parte che fa stretto riferimento ai
programmi ministeriali e che viene integrata da una
serie di argomenti che questa scuola considera
fondamentali per lo sviluppo individuale e per
l’educazione morale e sociale.
Per quanto riguarda
gli argomenti attraverso i quali si realizza
l’acquisizione delle competenze fondamentali, la
proposta formativa viene così articolata:
Macro area |
Tematiche |
IO E L’ALTRO
(rispetto e conoscenze di altre culture
rispetto alla propria) |
-
COMENIUS
-
GEMELLAGGI
-
INTERCULTURA come L2 e come laboratorio
linguistico per alunni stranieri |
IO E LE COSE |
-
EDUCAZIONE ALLA SALUTE (alimentare,
approccio all’arte ecc)
-
EDUCAZIONE AFFETTIVA
(educazione
teatrale……)
-
SPORT
-
ED ALLA SICUREZZA |
IO E IL MIO
MONDO |
-
ED AMBIENTALE
-
SeT
-
ED ALLA LEGALITA’
-
ORIENTAMENTO |
Per supportare
l’insegnamento e l’apprendimento vengono messe a
disposizione strutture di supporto il cui
miglioramento e sviluppo è uno degli obiettivi
prioritari di questa istituzione:
MULTIMEDIALITA’ E BIBLIOTECA sono da
considerarsi strutture di supporto
all’apprendimento
|
Il progetto
PER LA PROMOZIONE DEL BENESSERE A SCUOLA e
per il RECUPERO DEGLI APPRENDIMENTI è una
struttura di supporto all’insegnamento ed
all’apprendimento per garantire le pari
opportunitÃÂ
|
PROGETTAZIONE
CURRICOLARE DI CIRCOLO e SISTEMA DI
VALUTAZIONE DI CIRCOLO sono strutture di
supporto all’ insegnamento
|
Organizzazione
delle attivitàdidattiche
Programmazione:
La programmazione
viene realizzata secondo le seguenti linee operative
di massima:
Scuola dell’ Infanzia
Il piano si
formalizza all’inizio dell’anno scolastico con
l’elaborazione della Programmazione Didattica da
parte del collegio dei docenti che contiene scelte
didattiche ed organizzative determinate da una
valutazione iniziale formulata attraverso
l’osservazione sistematica dei bambini e scelte
metodologiche motivate dal monitoraggio delle
risorse umane e materiali esistenti al fine di
conseguire obiettivi didattici specifici .
La Programmazione ,
che è un documento flessibile e dinamico , viene
verificata e aggiornata periodicamente per meglio
considerare l’ educazione personale, ogni necessitÃÂ
emergente o nuove risorse utilizzabili .
Scuola
primaria
tutti gli insegnanti del circolo programmano con
cadenza settimanale tutti i lunedì:
-
a classi parallele di Circolo
periodicamente per programmare unitàdi
apprendimento e valutare gli apprendimenti.
Tutti gli insegnanti di scuola dell’infanzia e della
scuola primaria individuano unitàdi apprendimento
ed eventuali percorsi personalizzati degli alunni.
Organizzazione delle
attivitàdidattiche nella scuola dell’infanzia
La
Scuola dell’infanzia si qualifica come luogo
privilegiato di apprendimento e si pone come
finalitàla maturazione dell’identità, lo sviluppo
di competenze e la conquista dell’autonomia .
Le
insegnanti della scuola dell’infanzia programmano
con cadenza quindicinale in aggiunta all’orario di
servizio e per circa 20 ore all’inizio dell’anno per
la formulazione del piano annuale.
-
Le attivitàdidattiche
si sviluppano attraverso "CAMPI D’ESPERIENZA" che
vengono organizzati in modo da rendere più efficace
il progetto educativo che deve rispondere alle
caratteristiche emotive e cognitive dei bambini ai
quali è rivolto, in relazione ai loro interessi, ai
loro ritmi e ai loro stili di apprendimento.
-
La Scuola dell’ infanzia è
organizzata in sezioni che
funzionano dalle ore 8.00 alle ore 16.30 . La
compresenza delle insegnanti consente
l’ottimizzazione dell’intervento didattico,
permettendo la formazione di gruppi omogenei per
etàe la possibilitàdi lavorare per classi
parallele .
-
Il metodo utilizzato è quello della
ricerca – azione, che
consiste nel permettere al bambino di compiere in
prima persona esperienze significative in cui egli è
soggetto dei suoi apprendimenti.
Le attivitÃÂ
fondamentali sono:
¨
Le AttivitàMotorie,
che permettono al bambino di conoscere il proprio
corpo ed utilizzare schemi motori sempre più
finalizzati e costruire il concetto di identitÃÂ
¨
Il Gioco,
sia spontaneo che organizzato con regole, che
costituisce sia il modo con cui vengono proposte le
attivitàdidattiche che una modalitàdi scoperta ed
esplorazione. Un’attenzione particolare viene
rivolta ai giochi tradizionali per il loro valore
storico e culturale.
¨
Le Favole,
sia tradizionali che moderne, italiane o straniere,
per la loro affinitàal mondo interpersonale del
bambino, per i contenuti che riescono a
trasmettere.
¨
Il Linguaggio
verbale ed i metalinguaggi, intesi
come utilizzo e produzione dei sistemi simbolico –
culturali tipici della cultura di appartenenza
¨
Uscite programmate
finalizzate all’esplorazione ed alla
conoscenza dell’ambiente in cui il bambino vive con
particolare attenzione ai temi ecologici
¨
L’Integrazione
di soggetti portatori di handicap e
recupero e consolidamento degli apprendimenti in
soggetti in difficoltàattraverso interventi
individualizzati tesi a ridurre lo svantaggio.
¨
La ContinuitÃÂ
con la Scuola Elementare, per cui una commissione
nominata dal Collegio dei Docenti pianifica il
raccordo pedagogico – curricolare ed organizzativo
con la scuola dell’obbligo.
¨
L’insegnamento della Lingua Inglese
per i bambini che frequentano l’ultimo anno.
Organizzazione delle
attivitàdidattiche nella scuola primaria
Le attivitàsvolte nella Scuola Primaria hanno
come finalitàla crescita educativa di tutti gli
alunni,, il favorire i processi di costruzione
dell’autonomia, la valorizzazione della pluralitÃÂ
delle intelligenze, la stimolazione delle
potenzialitàdi ciascun bambino.
Gli insegnanti
dedicano alla programmazione due ore alla settimana
al di fuori dell’attivitàdidattica e cioè in totale
66 ore l’anno a cui si aggiungono circa 20 ore di
programmazione prima dell’inizio delle lezioni a
settembre.
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